sabato 19 settembre 2015

Temporale estivo, di Renzo Montagnoli



Temporale estivo
di Renzo Montagnoli

Aria ferma
nel caldo soffocante
che menti e corpi intorpidisce.
È un giorno d’estate
d’afa e d’arsura.
Ma ecco che lontano s’ode un brontolio
che lesto s’avvicina
e s’alza un vento di  fuoco
che il sereno spazza via.
A ondate arrivano le nubi
prima bianche
poi scure fumiganti
e radi goccioloni inchiodano la polvere.
È ormai tutto un rimbombo di cannoni
di scoppi fragorosi
di lampi e di saette
che si rincorrono nel cielo
mentre un vento impetuoso
percuote le esili cime del susino
ormai prone nella resa.
Gli scarsi goccioloni
di colpo s’infittiscono
e ormai scroscia la pioggia
che avanza come una marea.
È un muro d’acqua mugghiante,
sembra giorno da giudizio universale,
anzi meglio ancora da diluvio universale,
pare notte ma non è ancora sera
e invano la campana chiama al vespro
perché nello strepitio del cielo
nessuno la può udire.
Solo una vecchina s’affaccia sulla porta
per apprestarsi alla funzione
guarda in su e lenta s’avvia.
Già da dove è venuto il temporale
solo  nubi scarmigliate
e riluce il sole del tramonto
e un arco di colori
é il segnale
che la tempesta se n’è andata.
La vecchina affretta il passo
s’ode ora la campana
nell’attutito brontolio
del temporale che s’allontana.

Da Sensazioni ed emozioni
 



3 commenti:

  1. "e radi goccioloni inchiodano la polvere" L'osservazione particolareggiata del temporale mi fa vivere il temporale stesso con gioia e tristezza, ma forse più che tristezza "saudade". Nel "brontolio, nel vento, nella pioggia" mi figuro il sole, i sogni, la notte le illusioni, la speranza. Grazie Renzo.

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  2. Come al solito le tue poesie mi sembrano quadri impressionisti dipinti con le parole.
    Grazie, Renzo
    Gio

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  3. C'è tutto in questo testo, l'arsura dell'estate, il fragore del temporale, il cielo che cambia colore, la terra che ha bisogno d'acqua, la perplessità di chi osserva ma che sa già che si tratta di un momento. Il temporaneo rumore assordante che copre ogni altro suono... ma la vecchia, con la sua esperienza di anni, sa bene che può tranquillamente avviarsi verso la chiesa.
    Belle immagini, con colori talvolta lievi, talvolta cupi, e poi la foto che affianca così bene la poesia.
    Grazie.
    Piera

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