sabato 9 settembre 2017

Fatherland, di Robert Harris




Fatherland
di Robert Harris
© 1992 Arnoldo Mondadori Editore 
ISBN 8804374640 € 11,00 pag. 333




Cosa sarebbe accaduto che se a vincere fosse stato Hitler? Quale società avrebbe creato?
A queste domande ha dato una propria interpretazione lo scrittore Robert Harris, con questo romanzo ben scritto che, una volta iniziato a leggerlo, ti costringe quasi ad arrivare alla fine.
Ci troviamo nella città costruita da Hitler, nel 1964.
La polizia è stata assorbita dalle SS e March Xavier ne fa parte, anche se non è assolutamente di parte politica.
Tutto ha inizio con la morte di un gerarca nazista, pare che si sia suicidato.
Per March inizia un’indagine che lo porterà a scoprire tutta la polvere che può starci sotto un tappeto.
Presto Kennedy verrà in visita in Germania, ma l’impero di Hitler, la sua Fatherland, Patria, sta scricchiolando.
Presto March si accorge che quest’ultimo suicidio è solo l’ultimo caso di tante, troppe morti sospette.
Una giornalista americana lo aiuterà nelle indagini.
Dopo molte indagini, fra traditi e traditori, scopriranno quale grande mistero si cela dietro tutti questi omicidi. Chi sono i colpevoli e perché il turbine che prima pareva solo una tempesta, sta accelerando rischiando di diventare un vero e proprio uragano.
La giornalista, con le prove di quanto sta accadendo, l’eccidio di milioni di ebrei, riesce a passare il confine con la Svizzera, quindi a tornare in America dove potrà pubblicare le carte dello scandalo e fare sapere al mondo intero cosa succede in Germania.
Per March è previsto un altro finale.
Tutti i nomi dei vari nazisti corrispondono a persone realmente esistite che, ovviamente e per fortuna, hanno fatto ben altra fine nella storia.
Un giallo davvero ben costruito, con adattamenti storici impeccabili e una penna che si fa seguire.


© Miriam Ballerini


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