domenica 18 marzo 2018

Anna Bolena, di Giovanna Giordani





Anna Bolena
di Giovanna Giordani


Anche la possente torre
fu percorsa da un brivido
al levarsi della mannaia


C'è un cuscino di vetro
a ricordo
che raccoglie sguardi
velati d'orrore


E dal buio delle stanze
i gioielli della corona
risplendono
in un vago tremore


La colonna sonora:




Argentiera, di Gavino Puggioni





Argentiera
di Gavino Puggioni


Ciottoli roventi
che sanno d'argento
levigati
da maree millenarie
riposano
in quest'area naturale
maltrattata
dagli uomini

La musica di sottofondo:





Carnevale, di Piera Maria Chessa





Carnevale
di Piera Maria Chessa




Ridono le maschere per le vie
riempiendo di colore
i marciapiedi
coprendoli di coriandoli variopinti
simili a tappeti orientali.
Alcuni cadono negligenti
nelle acque scure
delle pozzanghere
e si sfanno
come gli anni che scorrono
finendo di esistere
prima ancora d’essere stati.
Gioia e Tristezza
si prendono per mano
regalando dolci ed effimeri inganni
nei brevi momenti di allegria
beffardi doni del re Carnevale.


La musica di sottofondo:






Io c’ero, di Renzo Montagnoli





Io c’ero
di Renzo Montagnoli

C’è un giorno diverso
in ogni vita
in cui il cielo scende
sulla terra
è l’unica irripetibile occasione
per vedere oltre ogni cosa
per avere una risposta
al perché camminiamo
incerti su una strada
lastricata di lacrime
per potere infine dire
io c’ero”
e poi morire.

Da La pietà

La musica di sottofondo:






La danza del nevischio, di Franca Canapini





La danza del nevischio
di Franca Canapini


Nel cerchio dell’orizzonte velato
nella tensione dell’aria sospesa
sotto la volta del cielo perlato
dal nulla un lieve sciame si palesa:
cristalli fragili in volo incantato
candidi moscerini in danza briosa
ora radi da sembrare miraggi
ora fitti come tanti bambini
appaiono, reduci da arcani viaggi
randagi scompaiono, i fantasmini.


La musica di sottofondo:







Questa magica luna, di Vincenzo D’Alessio






Questa magica luna
di Vincenzo D’Alessio




Questa magica luna
di febbraio poggia sui rami
incerti di un altro anno,
fruga nelle nebbie gli animali
usciti a caccia di sopravvivenza.


Eugenia non temo
neanche se fredda sale
dalla terra la rabbia
degli uomini.


Sono vento che torna
ogni volta ritorna
al vuoto del mondo.


Da Dopo l’inverno e altre poesie (Fara, 2017)


La musica di sottofondo:








Scarponi e girasoli, di Angela Caccia





Scarponi e girasoli
di Angela Caccia


(a Van Gogh)


Scarponi e girasoli
e l’odore di te
di terra aperta
del sangue d’erba tagliata
del raggio carico che sfrigola sulle foglie
di quell’amare e morire d’attesa nell’attesa.


Tumulti subbugli
tratti sismici
pennelli urlanti più di ogni tempesta
o fiato di un vento che a sera dorme
– alla tela affidasti voci rubate
alla notte al cielo al grano ai cipressi…


Nella strozza – forse – le parole più belle
la tua radicale orfanità, di te
s’ama ancora la copiosa bellezza ferita


Da Accecate i cantori (Fara, 2017)


Un po’ di musica:






Sugli alti pascoli, di Salvatore Armando Santoro





Sugli alti pascoli
di Salvatore Armando Santoro



Sugli alti pascoli del cielo
dove per anni giovane ho volato
là dove s'ode il suono dei pendagli,
dei campanacci al collo delle vacche,
volo ancor oggi che il tempo mio è passato
qualche traccia di neve resiste e nuove bacche.

Primi fiori sui rosai selvaggi
rossi frutti in autunno
smaglianti tra la neve che già cade
muggiti al cielo, intensa nostalgia,
dei verdi pascoli, dell'argentina acqua di fonte
che gorgoglia tra pietre vecchie e nuove
tra fresche erbe e primi fior di roccia
e sulla fronte schizza qualche goccia
l'arsura in gola toglie
fiorisce il bucaneve e l'agrifoglie.

E mi ritrovo ancor con gli scarponi,
lo zaino con la corda e la picozza
le marmotte sui prati ad osservare
la fuga dei camosci
le aquile in cielo volteggiare coi falchi
i galli di montagna e il gracidare
dei corvi in cielo neri roteare,
trascinare il mio tempo, i miei ricordi,
la giovinezza che martella in mente
e i sogni, i sogni miei tutti ormai spenti,
il ritrovarmi sui pascoli dormiente.


In sottofondo:








Tramonti lontani, di Danila Oppio






Tramonti lontani
di Danila Oppio




Corri bambino
La strada della vita
Ti ha portato lontano


I tuoi capelli, bianchi
Il tuo passo, stanco


Tempo non c’è stato
Per osservare le mani
Che ormai tremanti
Si tendono ancora
Verso tramonti lontani


La colonna sonora:





MondoBlog del 18 marzo 2018


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